MY SHEEP HEAR MY VOICE

Introduzione

Questo libro è stato scritto per insegnare a sentire la voce del Signore e come essere guidati dal suo Spirito.  Non pretendo di avere tutte le risposte su questo argomento, ma conosco personalmente Colui che le possiede.

Quello che si vuole condividere in questo libro non è una teoria, ma piuttosto quello che ho imparato nel corso degli anni camminando con il Signore quotidianamente e cercando di sentire la sua voce sia per questioni insignificanti che per quelle vitali. Questo libro non è di certo un insegnamento esauriente su come conoscere e camminare con Dio, ma fornisce un fondamento solido a iniziare il cammino con il Signore e ad avere comunione con lui.  Mi sono sforzato di condividere la luce che possiedo in maniera chiara e semplice in modo che tutti, dal credente neofita al maturo, possano pienamente capire quello che viene presentato.

Gioisco nello Spirito nel poter dare l’opportunità di conoscere più intimamente il nostro prezioso Padre Celeste e il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Questo libro mostrerà come avere una meravigliosa intimità con il nostro Creatore e Redentore.

Prepara il tuo cuore,  apri la tua mente  e continua a leggere …

J.C. Hedgecock

 

CAPITOLO  1

Conoscere  Dio

Cominceremo questo studio con un capitolo su come conoscere Dio personalmente. E’ importante capire che molti credenti in tutto il mondo non conoscono Dio veramente.  Anche se lo hanno incontrato quando hanno ricevuto Gesù nel loro cuore, non hanno perseguito una relazione con lui, per cui non sono mai riusciti veramente a conoscerlo.

Ci sono molte scritture nella Bibbia che rivelano l’accesso che abbiamo a Dio e tutto quello che ci è dato attraverso Cristo.  Poiché Gesù ci ha amato tanto da dare la sua vita per la nostra redenzione per mezzo del suo sangue, ci è stato dato il diritto di conoscere lui come pure il Padre.  La finalità di Dio per i suoi figli è che essi abbiano comunione con lui dopo aver accettato Gesù come personale Salvatore, non che si “incontri” semplicemente Gesù senza mai instaurare un rapporto personale con lui o il Padre.

Sono stati scritti migliaia di libri su Dio da parte di persone che lo hanno conosciuto in qualche modo.  Si possono studiare libri scritti da coloro che sono stati riconosciuti come grandi uomini e donne di Dio e racimolare quello che essi hanno  appreso riguardo a Dio durante il loro ministero.  Molti di questi fedeli servitori hanno camminato con Dio per cinquanta o sessanta anni e, studiando le loro vite, si può ben comprendere come è Dio. Questo è stato l’approccio adottato da molti credenti nel cercare di conoscere di più di Dio. Molti hanno anche studiato gli scritti di Paolo, di Pietro o di altri le cui rivelazioni sono riportate nella Parola di Dio.  In questo modo si può acquisire molta conoscenza su Dio e su come egli operi. 

Questo, però, ha creato un problema in “teologia”.  La chiesa  ha focalizzato l’attenzione sullo studio di ciò che riguarda Dio ma non sullo studio di Dio.  Abbiamo definito “teologia” lo studio relativo a Dio e questo viene insegnato nei seminari e negli istituti biblici in tutto il mondo.  I credenti studiano la Bibbia e altri libri scritti da uomini e donne di Dio per sapere quello che devono dire di lui, ma abbiamo perso di vista la cosa più importante, cioè il nostro proprio studio personale e individuale di Dio!  La vera teologia non è lo studio riguardante Dio, ma lo studio di  Dio.  Dio desidera che noi lo conosciamo attraverso un relazione personale con lui.

 Un Salvatore Personale

Quando ho ricevuto Gesù come mio personale Salvatore, non sono entrato a far parte della salvezza di un’altra persona. Sono io, da me stesso, che rimango in piedi  o cado davanti a Dio. La mia salvezza non dipende da un pastore, un prete, una chiesa, una denominazione; dipende solamente dalla mia relazione  personale con Gesù Cristo.

La mia relazione personale con Dio si è sviluppata perché mi sono sforzato di conoscerlo personalmente, non perché qualcun altro ha cercato Dio per me.  Se ciò fosse stato possibile, i miei genitori lo avrebbero fatto molto tempo prima che accadesse.  Mio padre era un pastore veramente consacrato a Dio che conosceva il Signore intimamente, ma io sono dovuto andare alla croce da me stesso.  Ho dovuto aprire il mio cuore, umiliarmi e ricevere personalmente l’espiazione di Cristo;  nessun altro poteva riceverla al mio posto.

  Avevo sentito testimonianze di altri Cristiani che avevano incontrato Gesù, ma, comunque,  ho dovuto sperimentarlo da me stesso.  La mia vita è cambiata quando sono diventato un testimone dell’amore di Dio, dopo averlo sperimentato personalmente.

Conoscere Dio Personalmente

La mia relazione personale con Dio ti è di poca utilità, perché devi sperimentarla da te stesso.  Potresti lodare Dio per quello che vedi nella mia vita o nella vita di qualcun altro, ma non è la stessa cosa che avere una propria relazione personale.

E’ come essere spettatore ad un evento sportivo piuttosto che essere un giocatore nella gara.  E’ piacevole guardare la partita, ma è più emozionante far parte del gioco! C’è più da vincere o da perdere se si è un giocatore.

E’ la stessa cosa avere una relazione con Dio.  A causa di quello che ho investito nello sviluppare una relazione personale con Dio, tale relazione ha per me maggior valore di quanto possa averlo per qualcuno che la osservi solamente. Potrebbero vederne il merito, ma non avrà un grande significato proprio perché non hanno investito degli anni nello svilupparla come ho fatto io.

Incontri piuttosto che relazione

Oggi c’è molto poco insegnamento su come conoscere Dio e come sviluppare una intima relazione personale con lui.  Ci viene insegnato come accedere alla salvezza, come essere riempiti dello Spirito Santo, come Dio si manifesta in particolari situazioni, ecc., Tali eventi, in ogni caso, sono occasionali nella vita di un  cristiano;  ci sono lunghi intervalli di tempo tra i momenti in cui il credente ha consapevolezza della presenza di Dio nella propria vita.

Questo non è quello che Dio si era proposto!  C’è un modo migliore.  Certamente Dio vuole che noi sperimentiamo e gioiamo delle manifestazioni della sua presenza.  Vi è, tuttavia, una grande differenza tra incontrare qualcuno occasionalmente e viverci continuamente insieme ogni giorno. Se veramente si vuole conoscere qualcuno, è necessario trascorrere del tempo insieme in maniera consistente e non avere incontri occasionali.  Questo è quello che Dio ha in programma per noi!

Il tipo di relazione con Dio di cui parlo è simile a quella che io ho con mia moglie, Shirley.  Poiché siamo sposati dal 1965, la conosco meglio di chiunque altro e lei conosce me nella stessa maniera.  L’intimità che condividiamo, poiché i nostri cuori sono aperti l’uno verso l’altro, ci permette di conoscerci ad un livello molto profondo.

Il Signore mi conosce ancora più intimamente!  Egli conosce i pensieri e gli intenti del mio cuore in ogni istante.  Il mio cuore è completamente esposto a Dio che io lo voglia o meno.

E’ possibile chiudere la porta del proprio spirito ad altre persone, ma nessuno può nascondere il proprio cuore da Dio.  Quando si sceglie di aprire il proprio cuore a Dio e si persegue un relazione con lui, ci si accorge che anche Dio comincia ad aprire il suo cuore.  Questo è il primo passo nello sviluppare una relazione che vada oltre un incontro iniziale con lui.

La comunione con Dio è a tua disposizione. 

Per molti anni, in molti gruppi cristiani è stata implicita l’idea che una relazione intima e personale con il Signore fosse disponibile solo per “l’elite” dei leader della chiesa.  E’ stata accettata come una cosa impossibile avvicinare Dio personalmente o essergli vicino.  Di recente c’è stato un risveglio spirituale e molti  hanno cominciato a capire che Dio ama essere in comunione con tutti i suoi figli.

Dio si sta muovendo nelle chiese e i cristiani gioiscono delle manifestazioni del Suo Spirito.  Si comincia a godere della presenza di Dio anche se ciò è il risultato di esperienze occasionali piuttosto che di una relazione continua.

Sfortunatamente, alcuni credenti hanno fatto una “corsa” ad andare da una chiesa all’altra per sentire qualche movimento dello Spirito.  Questi non dedicano alcun tempo a sviluppare una relazione personale con Dio e, in realtà, non lo conoscono realmente.  Sono certamente interessati a conoscere le esperienze di altri che hanno incontrato o conosciuto Dio intimamente, ma non sono interessati a sforzarsi loro stessi a sviluppare tale relazione con lui.

Nostro padre desidera avere comunione con ognuno di noi  

Dio ci ha creati perché avessimo comunione con lui!  Prima che Adamo peccasse, camminava in perfetta armonia con Dio.  Il Signore era solito scendere sul far della sera a parlare con Adamo (Genesi 3:8). Questo era un grande privilegio, ma Adamo perse questa comunione quando disubbidì Dio.

Gesù  è venuto a pagare il prezzo e colmare il vuoto che ci separava dal Padre.  Egli ha dato la sua vita per i nostri peccati affinché noi potessimo di nuovo avere con Dio la comunione che egli intendeva che avessimo.  Proprio per la redenzione gratuitamente ottenuta per mezzo di Gesù, possiamo accettare la sua espiazione ed essere di nuovo riconciliati con il Padre.  (Tito 3:3-7,  1 Giovanni 1:3).

Un sistema pervertito di valori  

Viviamo in un tempo in cui le persone, incluso i credenti, sembrano ricercare tutto eccetto Dio.  Abbiamo dato troppo valore alle cose che hanno poco o nessun valore e abbiamo dato poco o nessun valore alle cose che sono inestimabili.  Tutto il nostro concetto di bene e male è stato pervertito.  Siamo arrivati a manifestare quello di cui la Parola ci ammonisce in Isaia 5:20.  Ciò che è bene è chiamato male e ciò che è  male è chiamato bene.

Molti credenti hanno un timore distorto di Dio.  Essi non hanno alcuna fiducia in lui e lo accusano di ogni cosa negativa che accade nella loro vita; pensano che Dio aspetti l’occasione per giudicarli severamente ogni volta che sbagliano.

Allo stesso tempo, però, ci prendiamo il credito per ogni cosa buona nella nostra vita; non ci preoccupiamo di dare a Dio gloria per le cose buone di cui gioiamo ogni giorno.  Inoltre, diamo credito o accusiamo il diavolo per ogni pecca della nostra indole che, in realtà, non è altro che la manifestazione della nostra natura egoista e ribelle.  Abbiamo, quindi, elevato il diavolo a un livello di potere che non possiede!

La potenza di Dio è altresì negata attraverso la nostra mancanza di fede, mentre, allo stesso tempo, innalziamo noi stessi come se avessimo il  controllo della nostra vita e del nostro futuro.  Questo è il fondamento dell’Umanesimo e, sfortunatamente, questo inganno predomina sempre più tra i credenti.  L’idea che si possa controllare il proprio destino e che si possa progredire “spiritualmente” abbastanza da fare le giuste scelte e gestire la propria vita è una bugia di satana!

Ogniqualvolta che ci si muove al di fuori di Cristo, qualunque cosa si riesce a realizzare non ha alcun valore.  Potrebbe avere una utilità temporanea, ma non ha assolutamente alcun valore eterno.  Non c’è nulla di valore al di fuori di Gesù Cristo e della sua signoria!  Romani 7:18a dice: “Poiché so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene…”

Il Vero Successo

Oggi, il “successo” sembra essere il tema principale in molte chiese.  Se qualcosa ha successo è buona. Molte delle persone del mondo, però, hanno il più grande successo. Ci sono molte persone che mentono, ingannano e rubano pur di avere successo.  Non voglio dire che sia diabolico aver successo, ma avere come traguardo il successo nel mondo è un inganno che, sfortunatamente, è entrato nella chiesa.  Ammesso che lo si ottenga, cosa si è, in fondo, ottenuto se non qualcosa che ha un valore temporaneo?

In Geremia 9:23 e 24 leggiamo:  “ Così parla l’Eterno: Il savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono l’Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di queste cose mi compiaccio, dice l’Eterno.” 

Il Signore dice di non gloriarsi in saggezza, potenza o ricchezze e, tuttavia, la maggior parte dell’ambizione in questo mondo (e persino in credenti) è rivolta verso una o tutte e tre queste categorie.  Le persone sono portate ad acquisire conoscenza e si inorgogliscono della saggezza acquisita.  Molti hanno fondato grandi e potenti regni per ostentare la loro forza.  La natura carnale cerca questo tipo di potenza e controllo.  Parte del piano originale dell’uomo era di mantenere dominio, ma satana ha pervertito questo e ci spinge a ottenerlo dalla carne.

Infine, molte persone cercano di ottenere ricchezze per essere completamente indipendenti, per poter gestire la propria vita e realizzare i desideri del loro cuore.  Le ricchezze danno loro la possibilità di realizzare tutte le concupiscenze della loro carne.  Ma, il Signore ci ha detto di gloriarci solo nella intelligenza e conoscenza di lui.

Gloriarsi di avere intelligenza e conoscenza di Dio

Come ho già detto prima, sono pochi gli insegnamenti su quanto sia meraviglioso conoscere e intendere Dio. Alcuni credenti agiscono come se tale pensiero fosse blasfemo. E’considerato irriverente pensare di poter conoscere (e persino comprendere) Dio.  Ma Dio non vuole rimanere sconosciuto. Dio non cerca di nascondersi dai suoi figli.  Egli è luce e come si può nascondere la luce?  Le opere di Gesù  non erano fatte in segreto;  egli parlava chiaramente riguardo a quello che faceva e alla sua finalità per la nostra vita. 

Dio vuole che noi lo conosciamo e lo capiamo perché egli è nostro Padre!  Quando Dio permette di attraversare delle prove, non vuole renderci infelici.  Dio vuole mettere alla prova il nostro cuore per vedere se abbiamo fiducia in lui abbastanza da ubbidirgli, che si comprenda o no quello che sta facendo.  In seguito, ci darà la comprensione, e da servi ci farà diventare amici.

I discepoli sono stati con Gesù durante tutto il suo ministero, hanno visto le moltitudini venire e andar via a causa delle “parole dure” di Gesù.  Gesù chiese persino a Pietro se anche lui voleva andar via, ma Pietro rispose che non aveva dove andare perché Gesù aveva le parole di vita (Giovanni 6:67 e 68). Dopo qualche tempo insieme, Gesù chiamava i suoi discepoli amici invece che servi perché avevano fatto quello che egli aveva loro comandato (Giovanni 15:14 e 15).

Un servo non conosce o non comprende quello che il padrone fa, ma il padrone spiegherà i motivi del suo cuore ad un amico. Quando si comincia a servirlo, non si comprende quello che Dio sta facendo; occorre trascorrere del tempo con lui e ubbidirgli.

Se ami Gesù, ubbidirai ai suoi comandamenti  (Giovanni 14:15).  In seguito, il Padre e il Figlio verranno e dimoreranno presso di te (Giovanni 14:23).  Loro si manifesteranno a te e quando Dio dimora in te, comincerai a conoscerlo meglio e sempre di più man mano che si manifesta nella e attraverso la tua vita.

Dopo qualche tempo di cammino in ubbidienza e comunione con Dio, egli comincerà a spiegarti alcune cose, comincerà ad elevarti alla posizione di amico.  Nel vedere la fedeltà nel tuo cuore, comincerà ad affidarti informazioni sul suo regno, comincerà a mostrarti il perché di certe sue azioni. 

Questo è particolarmente utile quando Dio richiede da te qualcosa che potrebbe scandalizzare molti cristiani che non conoscono i piani di Dio.  Se si osserva Dio da lontano, a volte sembra che quello che Dio fa sia illogico, ma quando lo si conosce meglio, ogni cosa sembra perfetta in ogni dettaglio.

Un fondamento biblico  

Dovremmo avere una buona base scritturale per ogni cosa di cui vogliamo appropriarci nella nostra relazione con Dio.  Ci sono verità fondamentali accessibili per ogni figlio di Dio nel momento in cui entra a far parte del regno, ma queste verità richiedono una certa comprensione.  Dobbiamo sapere chi siamo, che cosa Dio richiede da noi e a quale tipo di relazione con Dio abbiamo accesso.

In Giovanni 17, Gesù pregò per i suoi discepoli prima che fosse arrestato e messo in croce.  Suggerisco che tu legga e mediti sull’intero capitolo perché mostra il cuore del Signore per i suoi seguaci.  Giovanni 17:20 dice: “Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola”.  Come si vede da questo versetto, Gesù ha pregato anche per noi oltre che per i suoi discepoli.

In Giovannei 17:1-3, Gesù ha pregato per noi affinché ricevessimo il dono della vita eterna: “Queste cose disse Gesù; poi levati gli occhi al cielo, disse: Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo Figliuolo, affinché il Figliuolo glorifichi te, poiché gli hai data potestà sopra ogni carne, onde egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato.  E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.”

Quando una persona accetta la redenzione offerta da Gesù Cristo, ottiene anche l’opportunità di ricevere la vita eterna. Ma cosa veramente significa questo? (Giovanni 17:3 è la sola scrittura della Bibbia che chiaramente e specificamente definisce la vita eterna).  La vita eterna è la capacità di conoscere Dio e Gesù Cristo che egli ha mandato.  Questa è l’essenza della vita eterna, e Dio ha reso disponibile questo dono a ognuno dei suoi figli. Ciascuno di noi può conoscere Dio personalmente piuttosto che essere semplicemente informati su di lui.

Prima che il Signore mi rivelasse queste scritture, pensavo che la vita eterna significasse non morire mai.  Nello studiare la Parola, subito capii che ero nato con uno spirito eterno che non sarebbe mai morto, indipendentemente dal fatto che fossi salvato o meno.  Ogni spirito creato trascorrerà l’eternità alla presenza di Dio o nell’abisso di fuoco, a seconda della scelta fatta di accettare o rigettare Gesù Cristo.  Sono rimasto sbalordito nello scoprire che la vita eterna significhi conoscere il Padre e il Figlio personalmente.  La parola conoscere in Giovanni 17:3, nell’originale greco vuol dire “ ‘conoscere’ in maniera assoluta, in molti modi e implicazioni qui di seguito elencati (e altri non chiaramente espressi): - permettere, avere consapevolezza di, sentire, avere conoscenza, percepire, essere risoluto, potersi esprimere, essere sicuro, comprendere.”  (N. T.  1097 di Strong).  Questo significato è simile alla parola conobbe di Genesi 4:1, quando Dio disse che Adamo conobbe Eva ed essi concepirono un figlio (V. T. 3045 di Strong).  Conoscere e conobbe significano conoscere qualcuno in una varietà di modi, vivendo in maniera intima, che può essere solo il risultato di tempo qualitativo trascorso insieme, molto simile al modo in cui un marito conosce la propria moglie.  Perché questo sia possibile, è necessario che entrambi condividano dal cuore piuttosto che dalla mente.    

Come ho menzionato prima, conosco mia moglie, Shirley, meglio di chiunque altro e lei conosce me allo stesso modo.  Il nostro cuore è sempre stato aperto nei confronti l’uno dell’altro e, poiché abbiamo mantenuto questo livello di intimità, gioiamo di una relazione personale molto stretta.  Questa è il tipo di “conoscenza” che Giovanni 17:3 ci autorizza ad avere con il Padre e il Figlio.

Nella famiglia     

Si può paragonare la vita eterna al nascere in una famiglia naturale.  La casa, il cibo, l’alloggio fanno parte del pacchetto, ma la vera base di una famiglia è l’amore e la comunione tra i membri che condividono una relazione personale.

Hai una pallida idea di quanto sia magnifico essere un figlio dell’Iddio Onnipotente?  Nostro Padre ci ha dato vita eterna e noi siamo nati nella sua famiglia.  Egli non è un alto funzionario la cui carica deve essere rinnovata dopo qualche anno; egli è il Creatore dell’universo e di tutto ciò che esiste.  Egli possiede la terra e tutto ciò che è in essa, e, ciononostante, ci ha dato il dono della vita eterna affinché possiamo conoscerlo!

Mi meraviglia che la maggior parte dei cristiani non abbia mai approfittato dell’invito.  Sono troppo occupati con la loro carriera e non hanno tempo per Dio in quanto preferiscono guardare la televisione o leggere un libro.  In Atti 17:28a, Paolo dice: “Poiché in lui viviamo, ci muoviamo e siamo sua progenie…”  Paolo aveva compreso che Cristo è tutto ! Tutto ciò che ha valore si trova in lui soltanto, e, tuttavia, pochi cristiani accettano veramente questa verità; non sembrano comprendere il privilegio e la grandiosità di essere in grado di conoscere Dio.

Enoc

Enoc fu uno degli uomini più grandi nella Bibbia.  Genesi 5:21 dice che egli generò Matusalemme quando aveva 65 anni.  Allora, cominciò a camminare con Dio e continuò a camminare con lui per 300 anni.  Genesi 5:24b dice: “…..Dio lo prese” e poi disparve.  Forse che Dio si stancò di scendere giù sulla terra per camminare con lui?!

Oggi, i credenti sembrano avere problemi a camminare con Dio per tre giorni o tre settimane, figuriamoci per 300 anni, e, tuttavia, non c’è alcuna ragione per cui non si possa camminare con Dio allo stesso modo di Enoc.  Dio ci ha messo a disposizione la vita eterna, vuole essere in comunione con noi adesso e prepararci a regnare con lui durante il millennio e per tutta l’eternità  (Apocalisse 2:26 e 27 AMPL).

Come cristiani abbiamo un futuro che va al di là di ogni comprensione.  Abbiamo poco tempo per prepararci per l’eternità.  E’ di fondamentale importanza conoscere e comprendere nostro Padre, poiché la nostra eternità è basata sulla relazione che sviluppiamo con lui adesso.  La porta è aperta.  Il Figlio ci ha aperto la via per  accostarci con piena fiducia al trono della grazia per ottenere misericordia e grazia  (Ebrei 4:16).  E’ solo per grazia che egli ci parlerà e avrà comunione con noi.

Nel continuare a leggere questo libro, vorrei incoraggiarti ad approfittare di questa opportunità di conoscere Dio.  Dio parlerà al tuo cuore.  Puoi conoscerlo e sviluppare una relazione personale e intima con lui.  Credi che egli è Dio e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano diligentemente  (Ebrei 11:6).         

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